Mi piacerebbe viaggiare il più possibile. Tornare a casa e poi ripartire. Scoprire una città, visitare un museo e mangiare un piatto tipico (purché vegetariano) ogni mese. Che ho fatto? Mi sono trasferita e così da un paio di anni (forse anche tre) vivo a Valencia, in Spagna.
La scelta della città non è stata casuale, mio marito è di qui. Nonostante il tempo che passa, Valencia per me è scoperta costante e punto di partenza per nuove avventure. Ho capito infatti che sono io, non il luogo che mi ospita, a farmi vedere il mondo con occhi curiosi, ad avere sempre voglia di riempirli con qualcosa di nuovo e originale che sia un palazzo, un dolce, un negozio o semplicemente un pavimento (si mi piacciono i pavimenti e i soffitti).
Una cosa, qualsiasi essa sia, è di valore quando la sua scoperta e l’emozione che ti dà in quel momento (e in quelli in cui la ricordi) ti permettono di fare un’esperienza nuova e diversa, poco importa con quale dei tuoi sensi, basta che sia vissuta.
Cosa fare a valencia
Valencia è una città che definirei verace. Se uno vuole vivere la Spagna, è una delle mete che non possono mancare. È una città dove ti senti subito a casa, ti puoi confondere facilmente tra la gente e apprezzare tutto quello che offre. Se dovessi dire cosa mi piace di più di questa città, direi proprio l’aria che si respira quando cammini, la gente, la confusione mai esagerata, il movimento lento ma presente, che ti porta a scoprirla pian piano.

Preparazione dei buñuelos, tipici in Fallas con chocolate caliente
Ci sono molte cose da fare quando si viene a Valencia: il quartiere del Carmen da visitare (con le sue stradine storiche, i suoi monumenti, le sue chiese e piazze), il Mercato Centrale dove poter fare la spesa di prodotti tipici da portare a casa (architettonicamente è un gioiello, una volta al centro, guardate verso su, il soffitto), bar e ristoranti dove poter assaggiare le tapas e la paella (l’originale valenciana nasce qui, ma ce n’è per tutti i gusti), una spiaggia cittadina profondissima e piacevolmente poco attrezzata o una laguna che si chiama Albufera dove fare un romantico giro in barca al tramonto (è la zona di coltivazione del riso, nonché riserva naturale). Da non dimenticare, la possibilità di fare shopping a prezzi contenuti, perché molte marche di origine spagnola qui costano meno.
Bastano tre o quattro giorni per visitare le cose principali, ma la verità è che da quando vivo qui scopro sempre una cosa nuova da vedere. Quando viene qualcuno a trovarmi, oltre il percorso turistico, mi piace che veda anche queste mie scoperte. Valencia non mi stanca mai.
Il clima a valencia
Il clima permette di visitarla tutto l’anno, ricordando che il mese più freddo è gennaio e l’estate può essere davvero torrida se non è ventilata.
Le feste di valencia
La festa più bella dell’anno è rappresentata dalle Fallas. Iniziano il primo di marzo, ma il culmine dei festeggiamenti si raggiunge il giorno di San Giuseppe, il 19 marzo.
Le celebrazioni sono molte e di natura differente: un evento imperdibile è la Mascletá, un percorso di petardi molto potenti che scoppiando creano un “concerto” fortissimo e ritmato, che si conclude con un’apoteosi di esplosioni. È tanto difficile descriverlo, quanto emozionante vederlo… anzi, ascoltarlo. Ogni quartiere organizza la sua: la maggiore è in Plaza del Ajuntamiento. La passione per i petardi non si limita alla Mascletá, ma si diffonde in tutte le case, dove anche i bambini adorano farli scoppiare: finita la scuola o nei giorni di festa, corrono con la loro cassetta di legno piena zeppa di micette.
Altri due momenti forti di queste feste sono la Ofrenda e la visita alle Fallas vere e proprie.

Falleras e Falleros durante l’Ofrenda
La Ofrenda rappresenta l’aspetto più religioso dei festeggiamenti, dura due giorni ed è il pellegrinaggio di donne e uomini di ogni età (anche bimbi in passeggino) che, indossando la tipica veste da Fallera e Fallero, partono dal loro quartiere e percorrono la città fino alla Cattedrale, per portare in dono un fiore alla Madonna. Le strade sono chiuse al traffico lungo il percorso e la musica delle varie bande invade ogni angolo, mentre loro avanzano a passo ritmato verso la Plaza de la Virgen. Qui li aspetta una spettacolare costruzione che si innalza al cielo e che rappresenta appunto la Vergine: in alto si può vedere il suo volto e il Bambino Gesù e verso il basso il mantello che ogni fiore portato in dono contribuirà a creare (ogni descrizione è davvero riduttiva). L’emozione che si legge nei loro volti quando arrivano è unica, anche chi non è religioso può notare quanto questo atto sia pieno di significato per la città e i suoi abitanti. La Vergine rimane esposta successivamente per alcuni giorni nella piazza.

Falla del Mercado de Colon
Fallas è anche il nome usato per indicare delle costruzioni fantastiche (in tutti i sensi: ricordano molto le figure dei nostri carri di carnevale) che vengono ideate e costruite con tutti i materiali possibili, per poi essere fissate in alcuni punti dei quartieri. C’è una costruzione maggiore ( a volte raggiungono altezze davvero notevoli) e, accanto, una più piccola dedicata ai bambini che si caratterizza per la dolcezza dei contenuti. Ognuna ha un tema e vari personaggi, non manca l’ironia e la satira politica, riferimenti a personaggi locali o internazionali e alla lingua valenciana. Vengono esposte per tre giorni, partecipano a un concorso e poi vengono bruciate con un falò che spesso, vista l’ubicazione prossima alle case, può essere di grande effetto. Il giorno dopo, i maestri falleri sono di nuovo all’opera per ideare i capolavori dell’anno successivo… è un lavoro continuo.

Falla zona Canovas
Notevoli sono poi le Fallas di illuminazione, che ricordano le decorazioni bianche che ci sono in alcuni nostri paesi del Sud (è proprio lì che li vengono prodotte!), ma sono più “vive” perché seguono il ritmo della musica e offrono uno spettacolo mozzafiato: ogni sera, per tre giorni, vengono illuminate a turno.
Se non si può visitare la città durante le Fallas, il Museo Fallero è un buon punto di partenza per capire il significato di questa festa e poter vedere i Ninot, ovvero quelle figure delle Fallas che si sono salvate dal fuoco perché hanno vinto il concorso.
È una festa davvero emozionante, piena di significati. Sicuramente non è il periodo più calmo per vivere a Valencia, perché musica, odori e rumori potrebbero disturbare. La verità è che questi altro non sono che l’essenza delle Fallas, ovvero la celebrazione massima della vita.
Valencia è un po’ come la sua festa principale e come i suoi abitanti: confusionaria ma riflessiva, rumorosa ma lenta… può essere necessaria un po’ di pazienza per adattarsi a questo stile di vita, può non piacere, ma se si riesce a entrare con lo spirito giusto ci si sentirà avvolti da questo clima caldo e pieno di vita.
Bell’articolo Chiara, Complimenti !
Mi chiamo Chiara anche io, e sarò a Valencia per Pasqua. Sto impazzendo per trovare un bell’Hotel di Charme in centro ma sono tutti strapieni o stracari. Volevamo andare al Vincci Mercat, niente, al Westin, rimaste solo soluzioni carissime,al Caro, e il nome te la dice lungaAll’Lotelito, niente posti, MYR Mercado;carissimo Sfinita .ho fermato 2 camere al Barcelò, lo conosci ? fuori mano ? ha qualche consiglio da darmi ? Qualche altro Hotel ? Io abito a Roma ,avorato nel turismo, se vuoi possiamo aiutarci a vicenda. A presto,Spero,
Chiara
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Ciao Chiara! La nostra Chiara ti ha mandato una mail con qualche consiglio per il tuo viaggio a Valencia per Pasqua… speriamo che ti siano utili! Un abbraccio 🙂
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