Vista da Notre Dame

Tutti parlano di Parigi

Sono stata a Parigi tre volte nella mia vita, un numero esorbitante considerando che ci sono così tanti altri luoghi che dovrei e vorrei vedere nel mondo! Tutte e tre le volte sono state completamente diverse tra loro e questo mi ha fatto riflettere sul fatto che vi siano molte, moltissime variabili in gioco quando si parla di viaggi.

C’è la componente compagnia: la prima volta sono stata con i miei genitori, la seconda con le amiche e la terza con il mio ragazzo.

C’è la componente periodo dell’anno: la prima volta era estate inoltrata, la seconda volta era alla fine della bella stagione, la terza alla fine dell’inverno.

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C’è la componente sentimentale: la prima volta ne avevo bisogno, la seconda volta l’ho voluto e la terza non me l’aspettavo.

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Una collega spagnola mi raccontò con vero disgusto della sua esperienza a Parigi. “Due anni di inferno”. Era finita in quella città per causa (colpa?) del suo (ex) ragazzo. Aveva trovato lavoro ma si trovava male con i colleghi, con la gente … con i francesi. “I francesi non ti parlano, i francesi sono antipatici.” E la stessa cosa me la riportò un ragazzo siciliano che è stato mio coinquilino a Barcellona per qualche tempo. Tutti parlano di Parigi.

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Per me il fascino più grande che ha Parigi è la presenza dell’arte in ogni suo angolo. Libri e soprattutto quadri. Atmosfere incantate nei negozi e nei ristoranti. Le campane di Notre Dame con il suo rosone che risplende di colori. E poi ci sono le brasserie, i macarons, i fruttivendoli che profumano di mattina e il vino. Ci sono i vivai cittadini, vicino alla Cattedrale e poi c’è Montmartre, dove vive Amelie.

Un sognatore può trovare così tanti motivi per amare Parigi! E anche il turista più rigoroso potrebbe scoprire che non esiste solo il Museo del Louvre e gli Champs Elysees, ma anche il Musee d’Orsay con i suoi Impressionisti ospitati in una incantevole antica stazione ferroviaria o l’Orangerie con le ninfee di Claude Monet.

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Il turista con la guida in mano può capitare per caso nei Giardini del Lussemburgo, dove chiudere il suo manuale e rilassarsi un po’. Magari apprezzerà anche l’atmosfera un po’ noir dei cimiteri, come quello di Pere Lachaise con le sue tombe grandi e importanti. Le migliori guide gli consiglieranno certamente la Conciergerie , dove sono certa rimarrà dentro col naso all’insù per almeno mezzora.

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Il problema di Parigi è che tutti parlano di Parigi. Ogni anno più turistica, ogni anno più conosciuta. Giusto dietro alla chiesa del Sacré Coeur c’è un luogo che il primo anno mi era parso una autentica piazzetta di artisti di strada, ma che oggi è molto più vicino a un business organizzato. Leggete Disneyland e altri non luoghi di Marc Augè.

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Vale la pena quindi visitare Parigi?

Certamente si. Vale la pena anche solo per assaggiare i macarons di Pierre Hermé, e non quelli di Ladurée che potete trovare comodamente anche a Milano. Vale la pena per ballare tango lungo la Senna, la sera dopo cena, nei piccoli anfiteatri che ospitano gruppi di ballo spontanei, con musica improvvisata (evviva gli stereo portatili!). Vale la pena anche per quel treno per Versailles che ti permetterà di passeggiare nell’incantevole Villaggio di Maria Antonietta.

Vale la pena anche solo per vivere i cambiamenti che la storia più recente ha apportato alla città e per ammirare la Tour Eiffel, installazione dell’Expo 1889, marchio della città e simbolo che oggi più che mai sprigiona la sua forza di libertà.

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Ringrazio Parigi per tutto questo: perché mi ha fatto sognare, mi ha dato la calma in un momento difficile, mi ha fatto conoscere la sua filosofia della bellezza, così forte da avvolgere persino la sua metropolitana … provare per credere 😉

 

5 pensieri su “Tutti parlano di Parigi

    • Babi ha detto:

      Ciao Emilia, anch’io ho letto il tuo articolo e mi è piaciuto moltissimo … le tue fotografie sono spettacolari e il tuo stile unico. Normalmente per partecipare al progetto chiedo che venga scritto un articolo inedito da pubblicare su lacittanascosta.com, ma dopotutto …cosa importa? Porre dei limiti va contro la logica del viaggio 😉 Presto condividerò il tuo articolo sulla mia pagina facebook, nel frattempo ti seguo con moltissimo piacere 🙂 https://www.facebook.com/lacittanascosta/

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  1. eminviaggio ha detto:

    Grazie, grazie! Sei molto carina. Pensa che io sono vecchia, no anziana.. E solo da pochissimo mi dedico con amore a questa passione. Le soddisfazioni che ho sono meravigliose, gra zie a persone come te. Ti seguiró nel tuo cammino e ti invieró appunti appena ne avró. Un abbraccio, Emilia

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