Ieri mi hanno chiesto di Bruxelles. Che tipo di città è? E’ bella? No, perché vorrei andarci …
Mentre rispondevo mi sentivo così motivata a trasmettere nel dettaglio le mie impressioni riguardo a quella splendida città, che ho deciso di scrivere questo post. Lo voglio fare subito, senza perdere ulteriore tempo, perché novembre sta per finire e quello è il mese in cui, due anni fa, io e Lei ci siamo conosciute.

Starbucks a Bruxelles, negozio affacciato alla piazza principale
Il Natale e i Waffle
Ricordo che acquistammo i biglietti aerei per Bruxelles qualche mese prima, pagandoli una cifra veramente ridicola. Solo successivamente ne comprendemmo il motivo: avevamo scelto esattamente il weekend precedente all’allestimento dei mercatini di Natale nel centro della città, evento che attira moltissimi turisti da ogni parte del mondo. In pratica avevamo anticipato l’afflusso di gente che fa salire i prezzi e riempie le strade, con il risultato che la città era rimasta autentica ai nostri occhi. Niente voci straniere, niente caos, solo loro: gli abitanti, quelli che vanno a lavorare tutti i giorni e si fermano per strada a comprare un waffle da passeggio.

Due ragazze che gustano un waffle da passeggio a Bruxelles. Fonte: Visualhunt.com
La Leffe e il burro
Quando arrivammo, un venerdì sera di metà novembre, stavo morendo di freddo. Mi parve logico cercare un locale dove rifugiarci per cena e bere una vera birra belga. La Leffe, quella originale nella versione scura o chiara, è forse la birra più buona che abbia mai bevuto. Ok, io non sono una grande amante della birra … ma quell’intenso gusto maltato e un po’ dolce si lascia bere piacevolmente, mascherando con grazia l’elevata gradazione alcolica della bevanda. La cucina belga poi, è molto simile a quella francese, ma meno pretenziosa. Il burro è ovunque: sul salmone, sul maiale, nella cottura delle verdure. E i piatti sono favolosi, caldi, saporiti … perfetti per un turista che deve affrontare una giornata di cammino.

La birra belga Leffe, nelle due versioni chiara e scura
Le lucine e il cioccolato
A Bruxelles il Natale è una cosa seria quasi quanto il cioccolato 😉 Nella piazza principale un enorme albero riaccende quell’atmosfera di festa che emozionava il nostro piccolo cuore di bambino e che con gli anni lascia sempre più indifferente quello da adulto. Non si può non rimanere a bocca aperta di fronte a tutte quelle lucine. Il mio consiglio è quello di prendersi un pomeriggio per visitare il Museo del Cioccolato, collocato in una delle stradine che conducono alla piazza, giusto dietro l’angolo: l’atmosfera è famigliare e la visita si sviluppa su tutti i piani di una piccola casa dalle scale in legno. Ad ogni livello è possibile percorrere la storia del cioccolato ed impararne la lavorazione a partire dalla pianta di cacao, grazie a interessanti video. Si possono assaggiare pepite di cacao contenuto in diverse percentuali o far passare un galletta alla cannella sotto una fontana di cioccolato, mentre un simpatico maitre chocolatier mostra come si realizzano i cioccolatini farciti, per poi offrirteli con un grande sorriso. Evviva le merende felici.

La piazza centrale di Bruxelles addobbata per Natale a novembre, la sera
I parchi e le patatine
Inaspettatamente Bruxelles è ricca di parchi: in città convivono palazzi storici e stradine strette con grattacieli a specchio che si affacciano su angoli verdi in cui il tempo sembra essersi fermato. Capita così di passeggiare di fianco a un laghetto abitato dai cigni e scorgere il profilo della città nel riflesso dell’acqua calma, per poi proseguire lungo larghe strade pedonali piene di negozi e di vita.

Un parco cittadino a Bruxelles

Una via del centro di Bruxelles
Il parco più grande della città si trova a nord, ai piedi del famoso Atomium, facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. Questo enorme allestimento formato da 9 sfere (di cui 5 visitabili!) fu realizzato in occasione di Expo 1958 e a distanza di quasi 60 anni continua a rappresentare un simbolo di modernità, progresso e internazionalizzazione.

La grande struttura dell’Atomium di Bruxelles
Oltre ai waffle, gli abitanti di Bruxelles sono amanti delle patatine fritte, quelle servite nel cono, a cui si possono aggiungere tutte le salse che si desiderano. Chissà perché, nonostante oramai in qualunque città italiana sia possibile assaggiarle, quelle di Bruxelles hanno un sapore speciale.

Patatine fritte belga a Bruxelles
I fumetti e l’Europa
Ciò che ho amato di più di Bruxelles, quello che non riuscivo a smettere di fotografare e che mi faceva fermare ad ogni angolo … sono i fumetti. I palazzi della città sono ricoperti di scene di fumetti dipinti nei posti più curiosi: una street art che non avevo mai visto prima, a metà tra un murales e un quadro, lasciandoti il dubbio che si tratti di arte spontanea o improvvisata, pianificata o libera, sicuramente sorprendente.

Murales in una strada di Bruxelles

Street art vintage su un edificio di Bruxelles
Ma i fumetti avvolgono a tal punto la cultura belga da diventare un vero e proprio culto: nei principali crocevia urbani non è difficile imbattersi in statue del Grande Puffo o di Tintin, colorate e imponenti, orgoglio nazionale. E’ d’obbligo la visita al grandioso Museo del fumetto, dove ci si perde in allestimenti colorati e intriganti, curiosi e affascinanti: qui il fumetto è molto più di una storiella per bambini.

Una scena di TinTin dipinta su un palazzo di Bruxelles

Condominio dipinto a Bruxelles
Bruxelles non è soltanto la capitale del Belgio, Bruxelles è la capitale dell’Europa. Negli ultimi mesi è stata protagonista di discussioni politiche, eventi tragici, cambiamenti epocali. Si parla di Lei come di un motore di direttive, un centro gestionale, un concetto astratto … ma è solo quando ho visto di persona la sede del Parlamento Europeo che ho intuito la reale mole di lavoro silenzioso che sta dietro un’organizzazione di questo tipo. Il quartiere europeo, a sud-est di Bruxelles, è una città nella città, un susseguirsi di edifici altissimi al fianco dei quali chiunque può transitare e scorgere quello che vi accade all’interno in totale trasparenza dei vetri e dei lavoratori in giacca, cravatta e 24 ore.

Parlamento Europeo Bruxelles di notte