Io Milano l’ho sempre odiata. Odio viaggiare nella sua metropolitana, schiacciata come una sardina in mezzo a gente che non si preoccupa di mettere la mano mentre starnutisce, di urlare al telefono i suoi affari privati, di cominciare competizioni improvvisate verso un posto a sedere che si è appena liberato … e chi se ne importa se per farlo stende quattro passeggeri come birilli.
Odio il treno per arrivarci, le corse insieme alle altre persone per non farsi travolgere dal flusso, quello che quando sei davvero in ritardo si muove a rallentatore, quasi a dimostrarti che no, non puoi avere vita facile lì sotto.
L’unica cosa bella della Milano sotterranea è forse la diversità: dalla povertà più estrema alla griffe sulla borsetta. Le persone si mostrano per quello che sono:
alternativi-convenzionali-rappers-hipstercolbarbone-quattrocchiconunlibrochesembrainteressantissimo-ragazzedaicapellicolorati-ragazzichesonoimmersiunamusicabellissima.
La moda è un po’ meno moda quando ce ne sono tante.
percorsi
Un tempo lavoravo in Via Torino, strada colorata che rispecchia l’anima cosmopolita di Milano. Comincia dando le spalle al maestoso Duomo, un po’ altezzosa e un po’ sicura che lui non si sposterà, e prosegue lateralmente curvando leggermente verso sinistra, passando famose catene di fast fashion, storiche panetterie e il sapore intenso delle patatine olandesi. Giunge alle Colonne di San Lorenzo, dove la sera decine di giovani si riuniscono per la sola gioia di stare insieme, condita con qualche bottiglia e passatempi nebulosi … tanto c’è la chiesa che li controlla. Se lungo il tragitto si fosse fatta l’ora dell’aperitivo, ci si ferma all’Yguana: 10 euro per un cocktail grosso come una vasca da bagno e un buffet che viene rifornito continuamente … si può mangiare quello che si vuole.

Chiesa di San Lorenzo, dalle Colonne
ARTIGIANATO
Quando c’è la bella stagione è bello stare un po’ fuori. Magari viene voglia di attraversare la strada e incamminarsi lungo Corso di Porta Ticinese per prendere un gelato artigianale al civico 75, da Gelateria le Colonne, dove il pistacchio è marrone perché è tutto naturale. Per me, il gelato più buono di Milano. Prima di arrivare alla grande Porta, ci si fermerà un milione di volte, perlomeno se si ama la creatività di designer emergenti che hanno fatto di quella strada il loro laboratorio cittadino. Prezzi che valgono un grande lavoro artigianale.

Corso di Porta Ticinese
LUSSO
Sotto Natale, Milano sa essere spettacolare. L’abete verde in piazza e quello della Swarovski sotto la Galleria Vittorio Emanuele fanno sentire un po’ brillanti e venir voglia di scoprire la città. La verità è che il lusso è bello da osservare, ci svela di cosa è capace l’arte nella sua forma più elevata; così sbuchiamo di fronte alla Scala e proseguiamo lungo il suo lato destro, verso Brera. L’eleganza delle strade, dei capi di abbigliamento nei negozi, delle case … sarebbe bellissimo abitarci. Si arriva all’Accademia di Belle Arti, con i suoi studenti un po’ strani, tranquilli, artisti. Forse non c’è momento migliore di quello per vedere dal vivo il Bacio di Hayez e tutti i dipinti e le sculture che riposano nella Pinacoteca, il cui ingresso è gratis la prima domenica del mese. E poi le luci di Via Solferino e la fila fuori da Tiffany di ragazzi che vogliono far felice la loro bella … meno male che stanno sostando in una delle strade più meravigliose di Milano, Via della Spiga.

Galleria Vittorio Emanuele
ARIA
Milano in primavera dà il meglio di sè, quando Parco Sempione si riempie di sportivi, famiglie, feste al Castello … e costeggiare il laghetto fa dimenticare di essere in città. In autunno poi il parco è un tripudio di colori che cambiano sfumature a vista d’occhio: viene voglia di visitarlo tutti i giorni per non perdersi nemmeno un cambiamento. D’estate si può ingannare la calura salendo in cima al Duomo, fino alla famosa Madonnina, quella che brilla ancora di più se vista da vicino. Toccare con mano le bellezze architettoniche che hanno scritto la nostra storia ripagherà il prezzo del biglietto.

Parco Sempione
CULTURA
Milano è certamente cultura, fatta anche della bravura degli attori del Piccolo Teatro o dell’originalità dei musical che spopolano al Teatro Nazionale, da provare almeno una volta nella vita. E poi ci sono le mostre di Palazzo Reale, sempre diverse, sempre interessanti; o si può scegliere di ripercorre il secolo più intenso della storia europea nel Museo del Novecento, prendendosi tutto il tempo che si vuole. Perché le domeniche migliori a Milano sono quelle in cui ci si lascia condurre dalla quiete, magari fino a Piazza Gae Aulenti, con la sua perfezione rilassante, il fruscio dell’acqua nella fontana e le risate dei bambini.

Piazza Gae Aulenti
ATMOSFERE
A Milano ci si può sentire in vacanza percorrendo Corso Garibaldi, racchiuso tra le fermate della metro Lanza e Moscova, in un’atmosfera senza tempo. Minuscolo il tragitto che si percorre lungo Corso Como, immenso lo stupore di quando si entrerà nella boutique più straordinaria di Milano: 10 Corso Como.

Bar di 10 Corso Como
E poi arriva la sera, la voglia di raccontarsi davanti a un bicchiere di vino, il desiderio di stare svegli dentro la notte, per sentirsi un po’ più liberi e fare nuovi progetti mentre si guarda il Naviglio.

Scatto di un sabato sera sui Navigli
8 pensieri su “Milano, odi et amo”