L’universo parallelo delle scelte scartate

Prima di trovare lavoro, ho fatto un’infinità di colloqui.

Domande di ogni genere, ma una in particolare era davvero odiosa. “Come sarà il tuo futuro?” La prima risposta che mi veniva in mente era: “Ma che ne so?” Mettete pure anche la parolaccia tra “che” e “ne”, so che ci siamo capiti. Beh, non si può rispondere così. Che nervoso.

Nel rispondere ogni genere di cavolata, sentivo anche di portarmi un po’ sfiga, perché sono scaramantica. “Avrò un lavoro, una famiglia e due figli”. E il giorno dopo magari sarei stata investita da una macchina e addio futuro.

Ma da tutto questo, da tutte le risposte false e stupide che ho dato, ho capito che dovevo dire una cosa più saggia: che il futuro non si può conoscere, ma si può costruire con le nostre scelte. L’unico strumento che abbiamo per prendere in mano le redini del domani e non lasciare tutto al caso. Le scelte mi hanno sempre affascinata e negli ultimi anni ho riflettuto molto su quello che comportano e soprattutto su quello che non comportano.

Per ogni scelta, c’è un’altra possibile vita che sparisce. Chissà quante altre nostre vite abbiamo fatto sparire con le nostre scelte. Di certo io ne ho cancellate un paio che probabilmente sarebbero state fighe. E i miei genitori ne hanno eliminata un’altra al posto mio.

Da qualche parte, nell’universo parallelo delle scelte scartate, c’è una me che è andata in prima elementare un anno prima del consueto e non ha conosciuto tutte le meravigliose amiche che ancora oggi frequento. Da qualche altra parte c’è una me che, invece di frequentare la triennale a Bergamo, l’ha frequentata a Forlì e un’altra che, con un po’ di coraggio, si è trasferita, appena dopo il liceo, a Venezia. Di quelle me non so bene cosa ne sarebbe stato, ma probabilmente oggi sarei da un’altra parte e non avrei conosciuto il mio ragazzo.

E poi c’è un’altra me ancora, quella all’inizio era un po’ triste, ma ora si è ripresa. Questa me sta insegnando italiano in una scuola in Germania, ad Amburgo. Bello, vero? Però sarebbe durato poco. Le scelte sono una sfida, arrivano con la loro insistenza e ci fanno riflettere su noi stessi. Sono un’avventura, un modo per cambiare rotta.

Il punto in cui la strada si biforca: per un’altra te, di qua prego. Andrà bene in ogni caso. Non abbiate paura di fare una scelta, che sia dettata dal cuore o dalla razionalità o da entrambe. Se siete indecisi, è perché entrambe le opzioni vi rendono felici. In fondo sarebbe troppo facile scegliere tra una cosa bellissima e una di cui francamente non ci interessa un beneamato … la parolaccia di prima.

3 pensieri su “L’universo parallelo delle scelte scartate

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