Mara e le porte

Mi è sempre piaciuto viaggiare.

Soprattutto durante gli anni dell’università ho iniziato a nutrire una passione maniacale per l’organizzazione dei viaggi che mensilmente mi concedevo grazie al lavoro di babysitter, che mi portava a racimolare qualche soldo per scappare nei weekend.

In tre anni sono stata in quasi tutta Italia, Germania, Spagna, Irlanda, Inghilterra, Svizzera, Norvegia.

Poi un giorno, ritornando a casa, mi sono messa a sistemare tutte le fotografie dei viaggi fatti, con la convinzione che ne avrei dovute stampare almeno la metà.

Tra le foto ho trovato tantissime porte. Perché le avevo immortalate? La spiegazione più logica era che nutrivo un amore particolare per loro, derivato soprattutto da una mia mancanza: quando mi trovavo, e mi trovo ancora oggi, di fronte a una porta confondo sempre lo spingere con il tirare. Da lì è nato @maraportando, il mio account Instagram dedicato alle porte del mondo.

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Perché fotografo porte

Quando scelgo di fotografare una porta è perché sono ispirata da un suo particolare. Può essere una luce, un colore, una persona che vi passa accanto e che si intona con lo sfondo.

Mi piacciono le porte che raccontano una storia. Quelle delle baite di montagna tutte in legno incontrate a Bormio, quelle blu dei paesini sul mare della Grecia. A Gaeta ho trovato porte affiancate da cesti pieni di frutta e verdura, serrande di vecchi alimentari con scritte anni ’50. In Irlanda mi sono persa tra le case colorate di Galway. Mentre a Londra, Portobello Road mi ha lasciato un ricordo bellissimo.

Adoro cercare di capire di che tipo di materiale è fatta una porta. Durante i miei viaggi ho incontrato porte di legno, di metallo, di lamiera, di carta, di vetro, di gesso. E che dire poi della geometria? Le porte, con la giusta inquadratura, ne sono l’apoteosi. Spesso non me ne rendo nemmeno conto al momento dello scatto, ma una volta che ho in mano la foto ho in mano perfette angolature geometriche.

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Come si fotografano le porte del mondo

Oggi che sono passati un po’ di anni dalla mia prima porta cerco di capire quale sia il modo migliore per fotografarle. Mi piace aggiungere la presenza di una persona fisica che entra o che osserva – spesso sacrifico il mio fidanzato se non c’è nessuno, mai sentito parlare di Instagram husband? 😀

Ma non c’è solo questo. Scelgo le porte più caratteristiche, mi soffermo su una loro parte, aggiungo mani, ombre. Una volta inserita su Instagram, la miglioro a mio piacimento e la condivido.

È divertente tenere in vita un account che si occupi solo di porte. C’è sempre la sfida di trovare qualcosa di nuovo e con la mia passione sono sicura di riuscirci. Tante amiche sanno del mio amore per le porte, tanto che una di loro mi ha consigliato di visitare Varallo, il paese delle porte dipinte. Inutile dire che sarà la mia prossima destinazione.


Questo post è stato scritto da Mara che, romana di nascita ma milanese di adozione, scrive sul suo blog personale Eppuresonoinviaggio.it. Oggi è riuscita a unire l’amore per la scrittura e quello per i viaggi grazie al lavoro su Agriturismo.it e alla fondazione di Mindthetrip. Ha tante passioni e tante manie ed è (quasi) sempre innamorata.

2 pensieri su “Mara e le porte

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