I primi di settembre ho potuto trascorrere una settimana in Costa Brava. Non conoscevo la zona, pur vivendo relativamente vicina. Come sempre sono partita armata di guida e appunti presi dal web, ma il viaggio mi ha lasciata ugualmente sorpresa.
La regione lungo la quale mi sono mossa si chiama Empordà (diviso in Baix Empordà e Alt Empordà): è conosciuta per la produzione di vino, la bellissima Costa Mediterranea, i borghi medioevali e il triangolo Daliniano.
Mi sono spostata in macchina e ho pernottato presso un bellissimo hotel nella campagna di Begur (paesino gioiello) circondata da pini marittimi e vigne, la Masia Mas Ses Vinyes che ha rappresentato il mio punto di partenza per le varie escursioni.
Visto il tempo variabile, ma anche per scelta personale, ho alternato visite culturali a giornate dedicate alla spiaggia proprio perché una delle cose che rendono speciale la Costa Brava è la varietà di offerta turistica: mare, sentieri, centri storici, arte e, non dimentichiamolo, un’ ottima cucina.
Il mare della Costa Brava

Se siete amanti del mare non rimarrete delusi dalla Costa Brava, dove ci sono spiagge e calette ogni 10 metri. Forse non sempre sono facili da raggiungere: alcune sono collegate tra loro da sentieri detti camí de ronda (certi impegnativi, altri più semplici) che ti obbligano ad abbandonare le infradito a favore di scarpe da ginnastica; oppure unite da “vie d’acqua” (chiamate “Via Brava” ovvero canali riservati a chi vuole nuotare di cala in cala), ma che ti regalano paesaggi mozzafiato tra il mare e gli scogli, circondati da una vegetazione mediterranea costituita per lo più da pini e poco “massificata”.
Le spiagge non sono grandi, hanno la forma di baie e la tendenza a riempirsi velocemente (anche se c’è turn over). Molte sono servite da parcheggio (costa 3 euro al giorno), bagni/docce e ristoranti, mentre il servizio di noleggio ombrellone e sdraio è presente, ma minimo.
Le spiagge e le cale della Costa Brava
- SA TUNA – Begur: larghezza 80 m, profondità 25 m, di sassi;
- SA RIERA – Begur: larghezza 230 m, profondità 75 m, sabbia fine;
- CALA DE AIGUABLAVA – Begur: larghezza 80 m, profondità 25 m, sabbia sassosa, molto frequentata;
- TAMARIU, LLAFRANC e CALELLA: tutte nella zona di Palafrugell.
Le cale invece sono più impegnative da raggiungere rispetto alle spiagge, ma stupende perché naturali e quasi vergini, io ho visitato:
- PLAYA o PLATJA FONDA – Begur: parcheggio pubblico a pagamento, scale da scendere, larga 160 m, profonda 25 m, sabbia sassosa;
- CALA MALARET (una delle CALAS DE FORNELLS assieme a Cala n’Estasia, Ses Orats, d’Esclanyà tutte collegate tra loro): ci si arriva dalla strada o per sentiero, larghezza 17 m, profondità 15 m, sabbia fine;
- CALA D’AIGUA XELIDA – Tamariu: parcheggio libero, scale per scendere, di sassi, di piccole dimensioni, vicino da visitare c’è la Cala Marquesa e la Cueva d’en Gisbert (quest’ultima con accesso solo via mare).
Se vi annoiate in spiaggia e volete fare un po’ di escursioni rimanendo sulla costa ci sono parecchi sentieri chiamati ‘camí de ronda‘, paesaggi mozzafiato e bellissime foto ricordo sono assicurate, vi dò qualche spunto:
Percorso 1:
Totale: 5 km, percorso mediamente impegnativo, con scalini in discesa e salita. Partenza da Playa Fonda-Piscina Es Cau (una piscina creata tra gli scogli ad uso dei residenti degli appartamenti limitrofi, io l’ho trovata… vuota). Si passa per Cala de n’Estasia – Cala Ses Orats (con accanto il suo porticciolo) – Cala Malaret – Cala d’Esclanyà. Si arriva a Cala de Aiguablava.
Percorso 2:
Calella de Palafrugell – LLafranc: è un percorso breve, non accidentato, una passeggiata piacevole che si può fare anche al tramonto o di sera (le due cale illuminate sono molto romantiche, ci sono ristoranti e locali dove poter cenare), circa 15/20 minuti.
Ci sono molti altri itinerari percorribili, con diversi gradi di difficoltà e caratteristiche, sulla costa, ma anche verso l’interno, a piedi o in bici; i punti di informazione turistica (molto presenti e con personale preparato) sono in grado di fornire tutte le informazioni che eventualmente non si trovino già nel web, inoltre la zona costiera offre anche attività di noleggio kayak, gommoni, attrezzature per snorkeling, barche con pilota.
I borghi medievali, Girona e Cadaqués
Imperdibile è la visita alla magnifica città di Girona. Si può fare in giornata, ma più tempo le dedicherete e più lei potrà svelarvi i suoi tesori. Innanzitutto se siete fan di Game of Thrones sappiate che moltissime scene sono state girate qui, chiaramente nella serie hanno apportato alcune modifiche, ma potrete benissimo riconoscere luoghi come la scalinata del Tempio di Baelor ad Approdo del Re (scalinata della Cattedrale), alcuni vicoli di Braavos dove Arya è costretta a mendicare e successivamente scappa dai suoi persecutori (pujada de Sant Domenech e Passeig Arqueologic), i bagni arabi, il teatro di strada (Placa dels Jurets), la biblioteca antica (presso Sant Pere de Galligants).
Girona è una città ricchissima di tracce storiche: tutta la zona del Passeig Arqueologic è una passeggiata tra giardini, mura e resti di torri. È possibile camminare sulla muraglia (Passeig de la muralla) e raggiungere dalla zona della Cattedrale la zona dell’Università.
La stessa Cattedrale, con la sua scalinata, vi colpirà per la sua maestosità. È la più grande al mondo dopo San Pietro (Vaticano). Da lì potrete addentrarvi nel quartiere ebraico chiamato call, un dedalo di viuzze e vicoli una volta abitati dalle attività cittadine, case e sinagoghe (purtroppo non ne è rimasta nessuna), oggi pieno di negozietti di souvenir e oggetti originali.
Un’ altra tappa che merita una visita sono i bagni Arabi (entrata, 2 euro) che a dispetto del loro nome non hanno un’origine araba, ma semplicemente imitavano il modello nordafricano, il percorso interno permette di vedere come funzionavano le 4 sale (vestuario, frigidario, tepidario, caldario) perfettamente restaurate (ci sono dei pannelli esplicativi), mentre quello esterno (sul tetto) offre un punto di vista differente sulla città.
Due punti curiosi di Girona sono senz’altro la colonna della Lleona e la leggenda delle mosche di San Narcis.
La prima è una scultura che si arrampica su una colonna di fronte alla chiesa di San Felix e che ritrae appunto una leonessa: la leggenda narra che toccare/baciare il sedere della stessa porti buona fortuna. Gli abitanti di Girona che devono affrontare viaggi lo fanno per tradizione, una scala aiuta nell’intento.
La seconda leggenda invece risale a un fatto miracoloso del tredicesimo secolo, quando si narra che durante l’assedio delle truppe francesi, alcune mosche giganti uscirono dalla tomba di San Narcis profanata e cominciarono a pungere i soldati uccidendoli. Le mosche sono diventate quindi emblema della città in alcuni souvenir, in punti toponomastici come il carrer de les Mosques, nell’arte come nel grande dipinto barocco che potete vedere nella chiesa di San Feliu e perfino nelle opere di Salvador Dalì.
Imperdibile se siete a Girona è la veduta del fiume Onyar e dei palazzi color pastello chiamati cases pendajes (case pendenti… sull’acqua) da uno dei ponti che lo attraversano e che connettono il casco antiguo con la parte della città più nuova. Inizialmente abitate da pescatori, sono oggi simbolo della città.
Un altro centro che merita una visita, del tutto diverso dai precedenti, è sicuramente Cadaqués. Adagiato con le sue casette bianche sulla baia e il porticciolo, questo labirinto di stradine in discesa verso il mare è tranquillo perché vanta un divieto alle macchine di entrare, ma non troppo silenzioso in quanto a famosa meta turistica.
Il triangolo Daliniano

Presenza imponente in queste terre è rappresentata dal grande artista surrealista Salvador Dalí. La sua arte può piacere più o meno, ma la sua genialità è davvero qualcosa di incontestabile. Cercare di capirlo (almeno in parte) ripercorrendo la sua vita, visitando i suoi luoghi e vedendo le sue opere dal vivo, aiuta a comprendere la sua stravagante personalità.
Il triangolo Daliniano è costituito dal Castello di Gala a Pubol, il Teatro Museo a Figueres e la Casa Museo a Portlligat (Cadaqués). Per visitare tutti questi luoghi vi consiglio di cercare informazioni (orari, prenotazioni obbligatorie, prezzi, aperture notturne, ecc.) sul sito web: http://www.salvador-dali.org.

Il Castello di Gala si trova a Pubol e fu un regalo dell’artista all’amata musa ispiratrice Gala. È perfettamente in linea con lo spirito dell’artista, un luogo particolare, dove convivono strane creature (le sue sculture di elefanti), statue classiche, una Cadillac e un cavallo imbalsamato, il tutto nella cornice di un castello gotico restaurato con un giardino da sogno. Qui, in una cripta sotterranea, riposa Gala e, accanto a lei, la tomba destinata al marito. È vuota perché lui giace a Figueres nel suo Teatro Museo.
Il Teatro Museo di Dalí si trova appunto nella città di Figueres. Si tratta di un edificio maestoso che già dall’esterno comunica la volontà di stupire del suo autore. Ogni passo che farete, ogni cosa che vedrete vi lascerà senza parole perché il palazzo è pieno zeppo di opere originali, bizzarre e a volte incomprensibili, frutto del genio di Dalí. È il caso dell’imperdibile Mae West. Il mio consiglio è di lasciarvi trasportare dalla curiosità: tornate bambini e divertitevi in quello che a me è sembrato un immenso parco giochi artistico. Osservate, fatevi domande, inventatevi risposte, lasciate che i colori vi avvolgano, i simboli vi trascinino in una dimensione mistica, riflettete dove lui vi chiede di riflettere e rendetegli omaggio quando passerete vicino alla sua tomba.
Infine, mi piacerebbe parlarvi della Casa Museo di Portlligat (Cadaqués), per la cui visita è obbligatoria la prenotazione. Non mi risulta difficile credere che Dalí amasse particolarmente questo posto, dove nel 1930 comprò la stanza di una casetta di pescatori, affacciata sul porticciolo. Negli anni, riuscì ad ampliarla creando una casa eccentrica, irriverente, ancora pulsante grazie alle sue opere e alla sua stessa presenza. Lì, ogni angolo ci dice qualcosa di lui. Potete rilassarvi sulla cima del suo uliveto guardando la baia e cercando di immaginare Dalí in giro per le stanze, dipingendo o lasciandosi ispirare prima di dar vita a una nuova e controversa opera.
La cucina della Costa Brava
Chi mi conosce lo sa, parte del mio viaggiare è sicuramente costituito dall’assaggiare piatti tipici e cercare buoni posti dove poter mangiare. Vivendo a Valencia già conosco la cucina spagnola, ma devo dire che quella della Costa Brava non mi ha deluso.
Sicuramente pesce e crostacei, grazie alla prossimità del mare, le fanno da padroni. Piatti tipici a base di salsa brava (leggermente più piccante che qui a Valencia) come las patatas bravas, primi a base dell’ arroz (riso) ampiamente coltivato nella zona, vini, formaggi di capra sono solo alcuni esempi di cosa potete assaggiare qui.
Vi lascio di seguito alcuni nomi di bar e ristoranti dove potrete assaggiare le specialità locali:
- “La pizzeta” – Begur : non solo piatti italiani, bellissimo il giardino;
- “Terraza Bar Ca’ La Pruna” – Pals : il punto forte è la sua terrazza, perfetta per bere una birra o mangiare un piatto semplice (panini, insalate, patatas bravas);
- “Hostal la Llagosta” – Llafranc: ristorante di pesce di ottima qualità, sulla baia di Llafranc. Qui consiglio i calamari fritti, arroz meloso con granchio e le vongole al sugo.
Grazie a questo viaggio ho potuto rendermi conto di come la Spagna, lontano dai soliti cliché, sia un Paese davvero ricco di tradizioni e luoghi molto diversi tra loro. La Costa Brava ha le sue caratteristiche forti e piacevoli che attraggono ogni anno molti stranieri, ma anche altrettanti spagnoli, ed è capace di offrire un turismo di qualità che difficilmente lascia delusi. La varietà dei paesaggi permette di soddisfare un po’ tutti i gusti, rendendola meta versatile per ogni periodo dell’anno. È senz’altro un luogo dove cultura, natura e storia si fondono per regalare al visitatore emozioni mai scontate.