Il 13 dicembre è sempre stato il giorno più magico di tutti per un bambino piacentino, ancora più speciale del Natale perché tutti hanno dei dubbi sull’esistenza o meno di Babbo Natale, ma nessuno troverà mai un falla nella storia di S. Lucia. L’evidenza parla da sé: S. Lucia ha sempre mangiato metà della pera che le lasciavo sullo zerbino di casa (una intera sarebbe ovviamente troppo dopo i numerosi pasti offerti anche da tutti gli altri bambini della città) mentre l’asinello finiva sempre tutta la sua carota (per forza, poverino, che fame deve aver per portarsi sul groppone quell’ enorme sacco pesantissimo!).
S. Lucia, poi, è realmente esistita: fu una martire cristiana che fu decapitata dopo che le furono cavati gli occhi. Questo particolare degli occhi l’ha resa patrona dei ciechi e ha dato un’ottimo pretesto ai genitori per tenere buoni i loro figli nel letto, timorosi di vedere il volto della loro beniamina che tuttavia incute anche una certa paura. In ogni caso, dettagli raccapriccianti o no, io ci credo ancora in S.Lucia tant’é che ieri sera le ho preparato una torta. (Adesso, va bene stare leggeri con frutta e verdura, ma per lo sbatti che si deve fare a venire fino in Spagna quello mi sembrava il minimo!)

Qui a Barcellona la nostra tanto attesa Santa non è del tutto sconosciuta e anzi vengono organizzati moltissime fiere e mercatini a suo nome. Nelle panetterie, poi, hanno iniziato a spuntare dolci che si chiamano “forbici di Santa Lucia” e che sembrano grandi brioches ricoperte di grossi canditi e a forma di forbici, appunto. I regali, però, li porta sempre Papà Noel il 25 dicembre e poi i Re Magi (Los Reyes) il giorno dell’Epifania. Chi è la Befana in confronto di questi tre splendenti personaggi che arrivano dal mare e camminano per le vie della città di Barcellona la notte del 5 di gennaio?
Dicono che in quell’occasione il centro della cittá si riempie di magia e si fa palcoscenico di uno spettacolo grandioso. Mentre attendiamo con ansia di assistere per la prima volta alla cabalgata de Los Reyes, viviamo il 12 dicembre come se fosse un sabato qualunque, che poi tanto qualunque non è mai se hai la fortuna di vivere in un posto ancora tutto da scoprire. Quindi siamo andati in esplorazione, una esplorazione tranquilla, a metà tra quella dei turisti e quella della sciura che esce a prendere il pane al mercato.
Il mercato, appunto. Io non posso farci niente, ma per me quell’insieme di bancarelle e di chiacchiericcio brioso è un luogo bellissimo. Mi sono sempre piaciuti i mercati italiani, specialmente i banchi con tanta frutta colorata, figuratevi quindi la mia gioia nello scoprire l’esistenza di questi enormi mercati coperti che portano il nome del loro quartiere. Per caso un giorno in cui ero in giro in bicicletta per commissioni ( a causa dellla burocrazia spagnola, forse anche peggio di quella italiana!) mi sono imbattuta in un mercato tutto addobbato per le feste di Natale, e ho deciso di tornarci.

Questo mercato si trova lungo la via Valencia, all’angolo con Girona. Dietro piantine e alberi di Natale si incontra un luogo così vivo che all’ingresso si può trovare il calendario degli eventi che vengono organizzati al suo interno: ieri era il turno del concorso di disegni per bambini.
Se si prosegue la passeggiata nella zona, si incontra presto una bella chiesa dallo stile anglosassone: S. Juan, situata nell’omonimo viale. Come tutti gli edifici di questo stile, l’esterno è probabilmente sempre meglio dell’interno, tuttavia per le sue vetrate colorate vale la pena fare un salto per una breve visita.

Di tutt’altro stile si parla quando ci si ferma ad ammirare il bar Wall Street. Attratti inizialmente dai grandi orologi appesi all’esterno e dalla importante riproduzione della Statua della Libertà, all’occhio attento non sfuggirà quello che sembra succedere al suo interno. Un lungo schermo fa scorrere costantemente i nomi delle birre che si vendono nel bar, con una particolarità: il loro prezzo varia a seconda della domanda, proprio come succede con i titoli in borsa. Piú gente seduta al tavolo ordina un tipo di birra, piú ne abbasserà il prezzo e viceversa, laddove c’è meno domanda di un prodotto, il suo costo al pubblico aumenterà!
Infine che dire, noi abbiamo passato un bel weekend evitando lo stress come la peste. Abbiamo camminato, cucinato, guardato film e poi abbiamo aspettato Santa Lucia.
Lei alla fine ha deciso di non assaggiare la torta e di lasciarcela tutta per noi…chi l’avrebbe detto che non le piaceva la marmellata di fichi! In ogni caso grazie Santa Lucia, perchè era davvero da leccarsi i baffi 😉