10 idee per l’anno nuovo

Oggi vorrei parlare di idee e pubblicare un post senza foto, perchè le foto sono troppo esplicite e definite. Un’idea invece è per antonomasia indefinita, cioè non finita, cioè può tendere all’infinito e trasformarsi in quello che vuole finché non si prende la decisione finale di concretizzarla. Ma a questo punto smette di essere un’idea. Un’idea è quel momento in cui decidi di fare un viaggio e devi scegliere la meta: un momento di ineguagliabile bellezza per il potere di libertà che sprigiona. Un’idea è voglia di passare il proprio tempo con qualcuno, come un regalo particolare o un’iniziativa che coinvolge più persone. Un’idea è voglia di stare bene, meglio di come ci si sente in questo momento. Un’idea è la miglior scarica di adrenalina che si possa ricevere. Un’idea è vita.

Vorrei appuntare qui alcune idee, perché si avvicina l’ultimo dell’anno e io non ho mai pronta la mia lista dei buoni propositi. Quest’anno preferisco leidee, che perlomeno possono conservarsi e non per forza pretendono di essere realizzate per poi fare la triste fine di tutti i buoni propositi dell’anno nuovo.

La mia prima idea è organizzare un club del libro. C’è un film che adoro che si chiama “The Jane Austen Book Club”. L’ho visto per la prima volta una sera con le amiche, e da allora è entrato a far parte di quella lista di film semi-sconosciuti, piuttosto semplici e spontanei, ma che mi hanno insegnato qualcosa di bello. In questo film un gruppo di amiche si ritrova periodicamente per parlare di una passione che le accomuna: Jane Austen. Ognuno dà di volta in volta la propria interpretazione personale ad una parte della storia, filtrandola con gli occhi di chi sta vivendo un particolare periodo di vita. Ne emerge una discussione ricca di significati nascosti, che coinvolge anche alcuni estranei, animati dalla stessa voglia di spiegarsi e di capire. Non sono solita leggere libri, non molti perlomeno. I pochi che leggo diventano un ricordo indelebile per l’anima, ma appassionarsi poi a uno nuovo diventa una sfida titanica. Penso che condividere una storia con qualcuno, sapendo che anche lui sta leggendo le tue stesse parole e che avete una scadenza per trovarvi e parlarne liberamente…beh, non può che essere una bellissima forzatura.

La mia seconda idea è lavorare da casa. Ho conosciuto una ragazza che lavora senza doversi spostare. Ho conosciuto un’azienda che fa per me. Ho provato sulla mia pelle che volere è potere. Le probabilità di riuscita sono scarsissime, ma certamente nessuno mi vieta di provare!

La mia terza idea è provare l’esperienza della ragazza alla pari. Ho sempre pensato quanto possa essere importante un’esperienza cosí per la vita di un ragazza: un salto nel vuoto che può renderti un po’ meno bambina e un po’ più donna, un po’ meno dipendente e un po’ più autonoma, un po’ meno turista e un po’ piú abitante. In ogni caso un po’ piú forte.

La mia quarta idea è imparare a scrivere un libro per bambini. Nell’imparare è compreso il leggere. Vorrei fare indigestione di quei meravigliosi libricini sognanti, osservarne i disegni e la scelta curata del linguaggio. Vorrei abituarmi a quel mondo e riuscire a farne parte, senza fretta.

La mia quinta idea è iscrivermi a un corso di tango Argentino. Vorrei impegnarmi ad apprendere una nuova tecnica, con nuovi insegnanti e nuovi ballerini con cui condividere questa passione, eliminando finalmente dalla testa la presunzione di esserne giá capace.

La mia sesta idea è farmi crescere i capelli. Il problema non è mai stata la volontá, quanto la scomodità e la pesantezza. Vorrei solo che diventassero un poco piú lunghi, ma non tanto…giusto un po’.

La mia settima idea è comprare quadri di artigiani in ogni posto in cui viaggerò, per decorare la mia futura casa.

La mia ottava idea è non smettere di imparare le lingue straniere. L’idea è quindi quella di non dimenticarle, continuando a praticarle: guardando film e leggendo libri per esempio, oppure trovando una famiglia spagnola o inglese con cui passare l’estate.

La mia nona idea è visitare una città in cui non sono mai stata, senza andare nei suoi punti piú turistici, ma solo negli angoli piú nascosti e nelle strade piú comuni.

La mia decima idea è non smettere di scrivere. Ho sempre amato la scrittura a tal punto da non riuscire a controllarla, come un regalo troppo grande che non puoi tenere in mano, con un nastro troppo stretto da non riuscire a scioglierlo. Vorrei per la prima volta in vita mia continuare a scrivere, senza il timore di essere giudicata o la paura di aver letto troppo poco per riuscire a farlo bene.

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