Newsletter, Podcast e altri malefici

Forse qualcuno sa che il mio lavoro è legato al mondo della comunicazione, disciplina per cui mi hanno pure dato una laurea. Nei due anni di specialistica, su cui sono atterrata dopo aver vissuto sul remoto pianeta della sociologia, ho gradualmente superato l’alienazione causatami dai numerosi inglesismi che appartengono al linguaggio dei marketers arrivando persino a sviluppare una certa passione per ciò che li definisce tali.

Approdata poi nel mondo del lavoro, ho provato a trasformare quelle conoscenze in competenze sempre più specializzate, collezionando una serie di fallimenti, di piccole soddisfazioni e di consigli preziosi da chi ne sapeva più di me. Ho continuato a farlo negli anni a venire, prima nelle vesti di stagista, poi di dipendente precaria e infine da freelancer (precaria). I datori di lavoro si sono trasformati in clienti e io mi sono trasformata in professionista per una professione che cambia alla velocità della luce.

Gli ingredienti per una comunicazione efficace

Ho infine compreso che gli ingredienti per ottenere una comunicazione efficace possono tranquillamente ridursi a due:

  1. Avere qualcosa di interessante da comunicare (riducibile ulteriormente a: avere qualcosa da comunicare)
  2. Dirlo in modo autentico, senza tante balle. (Per esprimere questo concetto, non potevo che affidarmi all’efficace piacentinismo)

Il secondo punto per me è molto importante perché ha rappresentato la chiave per comprendere una volta per tutte quali canali avrei dovuto utilizzare per esprimere me stessa. Mi è subito risultato chiaro che questi dovessero essere strettamente legati alla parola, strumento a me affine.

Con le parole io mi diverto molto, sono come un gioco appassionante in cui si nascondono insidie che possono prendere la forma dell’arte. Questo blog è nato proprio come un gioco e, senza rendermene conto, è diventato la mia opera più preziosa. Non vorrei cadere nel sentimentalismo, ma ci tengo molto a scrivere nero su bianco quanto valore penso sia contenuto in queste pagine del web. Ci sono un sacco di storie, di ricordi personali e di ricordi che non mi appartengono. Ci sono un sacco di sogni, alcuni dimenticati e alcuni avverati. Ci sono un sacco di amici, alcuni saliti a bordo dal porto, altri attraverso una mail che ha navigato molti mari.

In viaggio con La città nascosta

Ecco, mi è sembrato il momento giusto per far salpare questa nave verso nuovi orizzonti, coinvolgendo chi ancora non ci conosce e facendo un festa per chi già naviga con noi. La festa sarà una volta al mese e per i migliori partecipanti ci sono in palio alcuni premi. Ora vi spiego meglio.

Le Newsletter de La città nascosta

Eccola qui la nostra festa, con tanto di invito personalizzato. Arriverà direttamente nella casella di posta di tutti coloro che vorranno partecipare. Per riceverlo, basterà iscriversi alla mailing list che stiamo creando per l’invio delle newsletter de La città nascosta.

Tranquilli, non abbiamo alcuna intenzione di intasarvi la posta di fastidiose pubblicità (anche perché, sinceramente, non ne avremmo il tempo). Vogliamo invece, nel nostro piccolo, rendervi il mese un più interessante o tutt’al più strapparvi un sorriso e farvi pensare a qualcosa di positivo, soprattutto nelle giornate più grige.

La newsletter conterrà:

1. Un Podcast per viaggiare

Un episodio del nostro nuovo Podcast chiamato “5×5”. Pensato per chi non ne può più dei soliti pipponi (i miei in primis) ma è comunque interessato a idee di viaggio da utilizzare alle prime ferie disponibili. In cinque minuti ne diamo 5. Da ascoltare con le cuffiette mentre si prende un caffè alla macchinetta o si aspetta la metro. #5×5

Ps. Io qui vi faccio sentire un assaggio, così vi sapete regolare.

(Un estratto del podcast 5×5 di febbraio)

2. Il viaggio del mese

Un articolo che parla di un viaggio perfetto per quel mese, per i più tradizionalisti che non si stancano di leggere. (Bravi.)

3. Il ristorante del mese

Un articolo che vi consiglia un ristorante speciale, provato personalmente dalla nostra Alice (senza sponsorizzazioni, solo una buona forchetta). #laforchettanascosta

4. Donazioni

La possibilità di farci un regalo e di riceverne un altro.

Insomma, vorremmo chiedervi se ci date una mano a sostenere le spese del sito e ricompensare i nostri instancabili collaboratori, che per La città nascosta lavorano come volontari.

Però ci faceva brutto chiedervi una donazione così d’emblée (anche se si tratta solo di offrire un caffé) e abbiamo pensato a un premio per i più generosi.

5. Gadget solidali

C’è la tazza che ama le scrivanie dei sognatori, pronta a riscaldarli con un tè fumante o a contenere la penna che permetterà loro di appuntarsi la prossima idea geniale. La nostra per ora salta fuori a colazione, per ricordarci ogni mattina che “big thigs often have small beginnings“.

La tazza di viaggio de La città nascosta

C’è la shopping bag, bella robusta, che afferriamo al volo prima che il supermercato chiuda o riempiamo di tutto il necessario prima di andare a un concerto. (Ma voi potete pure andarci al mare, che è piuttosto grande).

La shopping bag di viaggio de La città nascosta

Che dire infine se non un immenso GRAZIE a chi si è già iscritto (e a chi sta per farlo proprio ora).

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