Non mi sono mai piaciute le categorie, né le etichette. Penso che l’organizzazione e l’ordine siamo fondamentali in molti campi della vita, ma non nelle relazioni. La fedeltà è un valore vitale, ma non va confuso con l’esclusività: c’è qualcosa di bello lí in mezzo.
E così, viva chi pianifica un viaggio nei dettagli e prepara la valigia una settimana prima della partenza. E viva i momenti in cui si lascerà trascinare dal caso.
Viva chi non prevede limiti per amare le persone che incontra in un giorno qualunque.
E viva il lavoro di straforo.
Questa sezione del blog raccoglierà gli avanzi, i pezzetti di pensieri, i viaggi on the road, gli incontri avvenuti di passaggio da una fase all’altra, le cose non definite. Si viaggerà in treno e si viaggerà in città. Si viaggerà nel tempo e si viaggerà in modo non convenzionale.
Per tutti i curiosi che vorrebbero approfondire questo tema consiglio una lettura bellissima : L’invenzione del quotidiano di Michel de Certeau.
“E’ il caso ad esempio del lavoro di straforo. Un comportamento che si diffonde ovunque, anche se i dirigenti di azienda lo puniscono o <<chiudono un occhio>> per far finta di niente. Accusati di rubare, di sottrarre materiale a proprio vantaggio e di utilizzare le macchine per proprio conto, gli operai che <<lavorano di straforo>> sottraggono alla fabbrica del tempo in vista di un lavoro libero, creativo e senza profitto. Nei luoghi stessi in cui regna la macchina che devono servire, giocano d’astuzia per il piacere d’inventare prodotti gratuiti destinati soltanto a significare attraverso la loro opera un saper fare proprio (…)”.
E così possiamo viaggiare di straforo anche durante una mattinata di lavoro trascorsa davanti al computer, o durante gli spostamenti necessari per raggiungere una meta, per fare una commissione, per svolgere un obbligo. Perché non può nascere creatività in un mondo completamente libero e non può esistere meraviglia in un mondo senza fatica.
Il viaggio di straforo è basato sul concetto del dono che “sopravvive dentro la nostra economia, ma ai margini o nei suoi interstizi”.
Che meraviglioso concetto: “Perché non può nascere creatività in un mondo completamente libero e non può esistere meraviglia in un mondo senza fatica.”
Ho appena scoperto di essere una viaggiatrice di straforo seriale! 😀
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Che bello ne sono felicissima!
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